Venerdì 16 luglio

L'AMORE RECIPROCO

Alziamo il termometro della nostra reciproca carità. Che anche un semplice nostro sorriso, o un gesto, o un atto di amore, o una parola, o un consiglio, o un apprezzamento, o una correzione a suo tempo, rivolta ai fratelli, rivelino la nostra prontezza a morire per loro. Che si veda il nostra amore, non certo per vanità, ma per garantirci l’arma potente della testimonianza.

 

 

La testimonianza da dare

«Amatevi a vicenda». E la vocazione di ogni cristiano. Fanno pensare le parole che si dicevano dei primi cristiani: «Guarda come si amano e l'uno per l'altro è pronto a morire».
Dunque si vedeva che ognuno era pronto a morire per l'altro. Forse ciò dipendeva dal fatto che, in tempo di persecuzione, non era raro il caso che qualcuno si offrisse a morire per l'altro. Restava tuttavia il fatto che, questa misura di amarsi fra i cristiani, si vedeva.
A noi, in genere, non è chiesto proprio di morire. Tuttavia dobbiamo essere pronti. Ogni nostro atto di amore reciproco va fatto su questa base.
Alziamo il termometro della nostra reciproca carità. Che anche un semplice nostro sorriso, o un gesto, o un atto d'amore, o una parola, o un consiglio, o un apprezzamento, o una correzione a suo tempo, rivolti ai fratelli, rivelino la nostra prontezza a morire per loro. Che si veda il nostro amore, non certo per vanità, ma per garantirci l'arma potente della testimonianza.
Spesso anche noi, come i primi cristiani, siamo in un mondo senza Dio, scristianizzato. Dobbiamo, dunque, testimoniare Gesù e lo possiamo fare nel migliore dei modi con il nostro reciproco amore.

 

[Chiara Lubich - L'arte di amare - p. 117]